Nel grafico a sinistra, con dati a 2 ore, vediamo il ciclo trimestrale del Future E-mini S&P 500. A destra, con time frame 15 minuti, analizziamo il ciclo settimanale.
Il ciclo trimestrale è iniziato il primo di Agosto, ha chiuso il primo sotto-ciclo all’inizio di settembre e poi ha fatto due importanti minimi fra il 10 e il 17 ottobre (le due aree cerchiate sul grafico). Da lì è partita una forte spinta rialzista che ha portato ai nuovi massimi assoluti, e che faceva pensare a un inizio di un nuovo ciclo trimestrale. Dalla fine di ottobre, però, abbiamo avuto una prolungata fase ribassista, con minimi toccati nella giornata di ieri a 6594 punti. Il Price Oscillator (che vediamo in basso, rappresentato dalla linea verde) è sceso sotto la linea dello zero, a confermare l’attuale estrema debolezza del ciclo trimestrale.
Proprio sul minimo di ieri, del resto, è partito un nuovo ciclo settimanale, come ci confermano i vari tagli verso l’alto delle medie mobili che vediamo sul grafico a destra. Il ciclo mostra una forza in aumento, con l’oscillatore che ha rapidamente raggiunto e superato la sua linea mediana (freccia gialla).
Se la spinta rialzista dovesse continuare nei prossimi giorni, potremmo considerare questo minimo come l’inizio del nuovo ciclo trimestrale (per il principio della sincronicità, infatti, i cicli di periodi differenti fanno solitamente minimi simultanei). Una conferma di questa ipotesi verrà data da tagli verso l’alto delle medie mobili nel grafico a sinistra. Dal momento che un ciclo tende ad avere più forza nella sua prima parte, ci aspettiamo quindi di vedere massimi e minimi crescenti dei prezzi nelle prossime due o tre settimane.
Sul fronte ribassista, invece, il minimo ciclico a 6594 punti, resta in ogni caso fondamentale. Una sua violazione aprirebbe la strada a probabili ribassi al di sotto dei 6500, anche se l’ipotesi ora come ora sembra molto remota.
Il ciclo trimestrale è iniziato il primo di Agosto, ha chiuso il primo sotto-ciclo all’inizio di settembre e poi ha fatto due importanti minimi fra il 10 e il 17 ottobre (le due aree cerchiate sul grafico). Da lì è partita una forte spinta rialzista che ha portato ai nuovi massimi assoluti, e che faceva pensare a un inizio di un nuovo ciclo trimestrale. Dalla fine di ottobre, però, abbiamo avuto una prolungata fase ribassista, con minimi toccati nella giornata di ieri a 6594 punti. Il Price Oscillator (che vediamo in basso, rappresentato dalla linea verde) è sceso sotto la linea dello zero, a confermare l’attuale estrema debolezza del ciclo trimestrale.
Proprio sul minimo di ieri, del resto, è partito un nuovo ciclo settimanale, come ci confermano i vari tagli verso l’alto delle medie mobili che vediamo sul grafico a destra. Il ciclo mostra una forza in aumento, con l’oscillatore che ha rapidamente raggiunto e superato la sua linea mediana (freccia gialla).
Se la spinta rialzista dovesse continuare nei prossimi giorni, potremmo considerare questo minimo come l’inizio del nuovo ciclo trimestrale (per il principio della sincronicità, infatti, i cicli di periodi differenti fanno solitamente minimi simultanei). Una conferma di questa ipotesi verrà data da tagli verso l’alto delle medie mobili nel grafico a sinistra. Dal momento che un ciclo tende ad avere più forza nella sua prima parte, ci aspettiamo quindi di vedere massimi e minimi crescenti dei prezzi nelle prossime due o tre settimane.
Sul fronte ribassista, invece, il minimo ciclico a 6594 punti, resta in ogni caso fondamentale. Una sua violazione aprirebbe la strada a probabili ribassi al di sotto dei 6500, anche se l’ipotesi ora come ora sembra molto remota.
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