Marco_Bernasconi

Il coronavirus sta gia’ impattando le economie Asiatiche

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Il quadro macro delle economie Asiatiche, in particolare dei paesi partner della Cina si sta progressivamente deteriorando a causa degli effetti sulla domanda derivanti dalla diffusione del Coronavirus.
E gli economisti continuano ad essere prudenti affermando che il peggio deve ancora arrivare.
E’ il caso del Giappone, in cui l’attivita’ manifatturiera sta subendo un forte contraccolpo. I dati sul PIL del quarto trimestre dell’anno avevano gia’ evidenziato un contesto di scarsa crescita che ha poi subito un forte contraccolpo dalla diffusione del virus. L’indice PMI manifatturiero misurato dalla Jibun Bank e’ crollato a 47.6 questo mese, raggiungendo i livelli minimi degli ultimi 7 anni. Pattern simile si e’ riscontrato in Australia in cui l’indice PMI e’ sceso a 48.3 a febbraio dal precedente 50.2. Trattasi della contrazione piu’ marcata registrata dal 2016, da quando l’indice e’ stato creato.
Nella lista delle economie colpite dal coronavirus non poteva mancare la Corea che sta risentendo in modo significativo della diffusione del coronavirus. Il fatto che molte aziende Cinesi siano ancora chiuse sta riducendo la domanda di semilavorati e componentistica elettronica a scapito delle statistiche sulle consegne. Esse sono calate del 9.3% nei primi 20 giorni di febbraio. Andamento debole anche per le importazioni dalla Cina che hanno subito una flessione del 19%.

Spostando la lente sull’economia Cinese, invece, un dato balza all’occhio questa mattina: le vendite di auto. Nelle prime due settimane di febbraio praticamente nessuno ha acquistato un’ auto. Le vendite hanno subito una flessione del 92% e, pur se nella terza settimana si e’ registrato un lieve miglioramento, la scarsa presenza di clienti potrebbe far si che il mese si chiuda con una flessione delle vendite del 70%. Le statistiche di febbraio associate a quelle di gennaio mostrerebbero una contrazione del mercato delle auto del 40%.
Immediata la risposta del governo che ha subito valutato se estendere i sussidi per l’acquisto di auto elettriche in modo da stimolare la domanda.
La contrazione delle vendite del settore auto in Cina avra’ ripercussioni sulle aziende della catena produttiva del settore nei prossimi mesi. L’elevato livello di scorte accumulate ridurra’ la domanda di nuovi autoveicoli con impatto su aziende come Faurecia, Valeo, Brembo, Infineon etc.
Da considerare, tuttavia, che questi dati non indicano una distruzione della domanda di auto ma solo un probabile ritardo della stessa. Tali flessioni potrebbero essere compensate da forti balzi non appena la vita delle persone torni alla normalita’.
Per questo motivo, in questi giorni, i trader sui mercati finanziari stanno cercando di individuare gli indicatori piu’ attendibili per “trackare” non solo la diffusione del virus, ma “il progressivo ritorno alla normalita”, perche’ ai nostri fini cio’ che conta e’ la ripresa della propensione all’acquisto delle persone piu’ che i meri dati sui casi di infezione.
E cosi’, tra i dati maggiormente seguiti, da citare le date di riapertura delle scuole o il calendario di riapertura di fabbriche, negozi etc. Oggetto di attento monitoraggio anche i dati sulla vendita di biglietti aerei e ferroviari. Un recupero di tali statistiche indicherebbe un ritorno alla normalita’.
Altri trader, invece, rimangono ancorati al monitoraggio dei dati ufficiali sulla crescita dei nuovi casi di infezione o sull’andamento del numero totale di persone infette.
Nonostante i trader usino metodi differenti per valutare il rischio contagio, in molti ritengono che sia opportuno vendere non appena ci siano segnali di ritorno alla normalita’. La logica e’ simile al mantra “sell on the news” ma tiene conto del fatto che, una volta tornata alla normalita’, l’economia Cinese potrebbe non avere piu’ bisogno degli stimoli che il governo e la banca centrale continuano ad introdurre per fronteggiare gli effetti negativi del virus. E’ la fiducia negli stimoli che in Cina (e non solo) sta portando gli operatori ad acquistare azioni e asset class rischiose in questo contesto di incertezza.
Auguriamo a voi tutti un buon fine settimana.
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